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Regolatore europeo: La DeFi comporta rischi, ma anche vantaggi significativi


Regolatore europeo: La DeFi comporta rischi, ma anche vantaggi significativi

 

L’11 ottobre la European Securities and Markets Authority (ESMA) – organo di vigilanza dei mercati finanziari dell’Unione Europea – ha pubblicato un articolo sulla finanza decentralizzata (DeFi) e sui rischi che essa costituisce per il mercato comunitario.In una relazione di 22 pagine, l’ESMA riconosce i potenziali vantaggi della DeFi, come una maggiore inclusione finanziaria, lo sviluppo di prodotti finanziari innovativi e il perfezionamento della velocità, della sicurezza e dei costi delle transazioni finanziarie.Tuttavia, il documento evidenzia anche i “rischi significativi” della DeFi. Secondo l’ESMA, il primo è il rischio di liquidità legato alla natura altamente speculativa e volatile di molti asset crypto. L’autorità confronta inoltre la volatilità a 30 giorni di Bitcoin (BTC) ed Ether (ETH) con quella dell’indice Euro Stoxx 50: la volatilità delle criptovalute è in media 3,6 e 4,7 volte superiore a quella dell’indice azionario.L’ESMA non ritiene che la DeFi riesca ad evitare il rischio di controparte, anche se, in teoria, dovrebbe essere inferiore o addirittura inesistente grazie agli smart contract e all’atomicità. Tuttavia, gli smart contract non sono immuni da errori o falle.

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Secondo l’ESMA, la DeFi sarebbe particolarmente vulnerabile alle truffe e alle attività illecite in quanto priva di protocolli Know Your Customer (KYC). Un’altra importante fonte di rischio per gli utenti della DeFi, come specificato nel rapporto, è la mancanza di una parte responsabile identificabile e l’assenza di un meccanismo di ricorso.Tuttavia, attualmente la DeFi e le criptovalute in generale non rappresentano “rischi significativi” per la stabilità finanziaria, conclude il rapporto. Ciò è dovuto alle dimensioni relativamente ridotte e alla limitata interconnessione tra crypto e mercati finanziari tradizionali.L’ESMA dedica molta attenzione al mercato delle criptovalute, pubblicando il 5 ottobre il suo secondo documento consultivo sulla regolamentazione dei mercati degli asset crypto. Nel documento di 307 pagine, l’autorità di regolamentazione suggerisce di consentire ai provider di asset crypto di memorizzare i dati delle transazioni nel “formato che ritengono più appropriato”, a condizione che siano in grado di convertirli in un formato specifico qualora le autorità lo richiedano.

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